04 Lug. 2023
Sono tanti i casi in cui ci si può ritrovare alle prese con un’auto che singhiozza o per meglio dire che presenta un funzionamento irregolare o non lineare del motore. Scopriamo assieme ai tecnici di Autofficina Autronica, officina a Udine, riconosciuti come migliore officina d’Italia, quali son le possibili cause e cosa fare.
Macchina singhiozza: tutti i casi più comuni
Un’auto che singhiozza, una macchina che va a strappi o un’auto che perde potenza non è un’eventualità così rara. Per questo motivo, è bene sapere come ci si deve comportare per rimediare al problema, capendo da che cosa può essere innescato. Vediamo quali sono le casistiche più comuni e cosa è meglio fare per risolvere il difetto.
L’auto singhiozza in accelerazione. Un’auto che singhiozza in accelerazione può presentare questo problema a causa di mancate o imprecise combustioni nei cilindri. I motori a combustione sono essenzialmente di due tipi:
1. a scoppio alimentati a benzina o gpl
2. ad autoaccensione o diesel alimentati a gasolio.
I motori a benzina
I motori a benzina sono dotati di un impianto di accensione che si occupa di creare la scintilla nelle candele per innescare la combustione del carburante immesso attraverso gli iniettori. Quando l’impianto di accensione non funziona correttamente la miscela aria/benzina non riesce a bruciare e il “motore perde colpi” o il “motore singhiozza”. Questo può essere dovuto semplicemente ad una usura delle candele o degli elementi che forniscono l’alta tensione necessaria, bobine e, nei modelli più datati, cavi candela, ecc.
Lo stesso può accadere quando ci sono difetti all’impianto di iniezione carburante. Se ad esempio la pompa della benzina non fornisce sufficiente pressione o il filtro carburante è intasato, la quantità di carburante iniettata risulta insufficiente e la miscela aria/carburante risulta povera di benzina (miscela magra) con conseguente innalzamento delle temperature in camera di combustione e detonazioni anomale. Se sono gli iniettori ad essere usurati la benzina non viene sufficientemente nebulizzata con il risultato che una parte non riesce a bruciare e quindi a contribuire alla detonazione. In tutti questi casi “il motore può perdere colpi”, il veicolo procede a singhiozzo e perde potenza.
I motori diesel
I motori diesel non hanno un impianto di accensione, tuttavia, per raggiungere la combustione, l’iniezione del carburante avviene ad altissime pressioni. Le anomalie all’impianto iniezione comportano errate combustioni, fumosità allo scarico e perdita di potenza.
Va sempre considerato che questi sistemi sono gestiti elettronicamente per calcolare in modo preciso e istantaneo le quantità di carburante, gli istanti in cui va iniettato e nel contempo l’istante esatto in cui va fatta scoccare la scintilla nelle candele (per i motori a benzina). Per assolvere a questi compiti le centraline elettroniche necessitano di dati precisi da diversi sensori per conoscere il numero di giri del motore, la quantità di aria entrante (in peso) misurata dal debimetro o flussometro, la fase del motore (ovvero la posizione di pistoni e valvole), ecc. e di comandare diversi attuatori per assolvere a tutte le funzioni richieste. Abbiamo già parlato di attuatori come la pompa carburante, gli iniettori e le bobine. Da quando sono entrate in vigore le legislazioni per la protezione ambientale abbiamo visto via via comparire diversi nuovi attuatori, come ad esempio la valvola EGR per il ricircolo dei gas di scarico re-imettendoli in combustione nei momenti opportuni, il catalizzatore, il FAP (Filtro Anti Particolato) e di conseguenza nuovi sensori, come le sonde lambda, che misurano le qualità di ossigeno in diversi punti dell’impianto di scarico dei gas esausti per valutare la combustione avvenuta.
Risulta evidente che più sono gli elementi in gioco e più impegnative sono le fasi di diagnosi auto per individuare i colpevoli del difetto.
L’auto singhiozza a freddo. Può capitare che l’auto cominci a singhiozzare in maniera sgradevole solo durante l’avviamento o la marcia a motore freddo e poi smetta di farlo non appena il motore si riscalda. Questo è un sintomo importante, uno di quelli da segnalare al meccanico. Quando il motore non ha ancora raggiunto la sua temperatura di esercizio si trova in una fase critica in cui è più difficile avviare le fasi di combustione. Qualcuno si ricorderà che nei vecchi motori a benzina era necessario “tirare l’aria”, ovvero parzializzare la quantità di aria entrante a favore della quantità di carburante. Nei motori di oggi il sistema è cambiato, ma la sostanza è la stessa. A motore freddo una parte del carburante non riesce a bruciare bene ed è quindi necessario iniettarne un po’ di più. A questi calcoli ci pensa in modo preciso la centralina elettronica di gestione del motore e lo fa avvalendosi di sensori di temperatura.
Inoltre, nei motori diesel, intervengono anche le candelette di preriscaldamento, comandate dal relativo modulo elettronico, a sua volta gestito dalla centralina motore. Anche in questo è necessaria una diagnosi accurata in caso di malfunzionamento per individuare con precisione il responsabile del difetto.
Auto che sighiozza: il caso più comune. Tra gli indiziati dei casi più classici che causano un funzionamento “a singhiozzo” c’è sicuramente la valvola EGR specialmente nei motori diesel. Questo accade perché attraverso questa valvola passano i gas di scarico del motore, appena usciti dallo stesso. Ci sono in gioco quindi tre elementi determinanti per causare malfunzionamenti:
1. elevate temperature
2. incombusti
3. fuliggine.
Quando la valvola EGR si imbratta molto, potrebbe bloccarsi in posizione leggermente aperta. In questo caso i gas di scarico vengono riciclati anche in situazioni critiche per il motore causando spegnimenti della combustione e funzionamento con “auto a singhiozzo” o “auto che va a strappi”. A volte è sufficiente la pulizia profonda della valvola EGR, altre volte è necessario sostituirla. Spesso accede che qualcuno decide di eliminarla e di far inibire la sua gestione dalla centralina elettronica. Questa operazione è fuori legge perché così la vettura inquina di più e la vettura potrebbe non passare la revisione ministeriale. Noi non consigliamo questa operazione, così come ogni altra manomissione dell’impianto originale: pensiamo al nostro splendido pianeta e al mondo che lasceremo ai nostri figli.
Il caso più grave. La vettura singhiozza e perde potenza anche quando il motore non è precisamente in fase? (ovvero quando la posizione calcolata delle valvole rispetto alla posizione dei pistoni non è come previsto, anche se di poco.) In questo caso si dice che “il motore è fuori fase”.
Questo può accadere quando si usura la cinghia di distribuzione o catena di distribuzione o uno qualsiasi degli elementi che le tengono in tensione. In questi casi, appurata la situazione di sfasatura, occorre individuare le cause, procedere con le sostituzioni di tutte le parti della distribuzione e verificare che non ci siano danni al motore che ne aumentano i costi di riparazione.
Cosa fare se la macchina va a strappi o singhiozzi?
Per risolvere in modo professionale e mirato è opportuno affidarsi ad un meccanico auto specializzato per una diagnosi che appurerà le cause precise ed eseguirà interventi e riparazioni mirate. Troppo spesso vediamo lavori affrettati che si basano su pochi dati e sostituzioni di componenti non necessari. Sostanzialmente è meglio spendere un po’ di più per fare una buona diagnosi e diffida dalle diagnosi di pochi minuti con soluzioni all’istante. Le auto sono cambiate, necessitano di diagnosi e letture dati accurate.
Ricorda che affrontare tempestivamente i problemi di funzionamento può evitare danni maggiori e costosi al motore nel lungo periodo.
Sono tanti i casi in cui ci si può ritrovare alle prese con un’auto che singhiozza o per meglio dire che presenta un funzionamento irregolare o non lineare del motore. Scopriamo assieme ai tecnici di Autofficina Autronica, officina a Udine, riconosciuti come migliore officina d’Italia, quali son le possibili cause e cosa fare.
Macchina singhiozza: tutti i casi più comuni
Un’auto che singhiozza, una macchina che va a strappi o un’auto che perde potenza non è un’eventualità così rara. Per questo motivo, è bene sapere come ci si deve comportare per rimediare al problema, capendo da che cosa può essere innescato. Vediamo quali sono le casistiche più comuni e cosa è meglio fare per risolvere il difetto.
L’auto singhiozza in accelerazione. Un’auto che singhiozza in accelerazione può presentare questo problema a causa di mancate o imprecise combustioni nei cilindri. I motori a combustione sono essenzialmente di due tipi:
1. a scoppio alimentati a benzina o gpl
2. ad autoaccensione o diesel alimentati a gasolio.
Impossibile visualizzare la tabella.
I motori a benzina
I motori a benzina sono dotati di un impianto di accensione che si occupa di creare la scintilla nelle candele per innescare la combustione del carburante immesso attraverso gli iniettori. Quando l’impianto di accensione non funziona correttamente la miscela aria/benzina non riesce a bruciare e il “motore perde colpi” o il “motore singhiozza”. Questo può essere dovuto semplicemente ad una usura delle candele o degli elementi che forniscono l’alta tensione necessaria, bobine e, nei modelli più datati, cavi candela, ecc.
Lo stesso può accadere quando ci sono difetti all’impianto di iniezione carburante. Se ad esempio la pompa della benzina non fornisce sufficiente pressione o il filtro carburante è intasato, la quantità di carburante iniettata risulta insufficiente e la miscela aria/carburante risulta povera di benzina (miscela magra) con conseguente innalzamento delle temperature in camera di combustione e detonazioni anomale. Se sono gli iniettori ad essere usurati la benzina non viene sufficientemente nebulizzata con il risultato che una parte non riesce a bruciare e quindi a contribuire alla detonazione. In tutti questi casi “il motore può perdere colpi”, il veicolo procede a singhiozzo e perde potenza.
I motori diesel
I motori diesel non hanno un impianto di accensione, tuttavia, per raggiungere la combustione, l’iniezione del carburante avviene ad altissime pressioni. Le anomalie all’impianto iniezione comportano errate combustioni, fumosità allo scarico e perdita di potenza.
Va sempre considerato che questi sistemi sono gestiti elettronicamente per calcolare in modo preciso e istantaneo le quantità di carburante, gli istanti in cui va iniettato e nel contempo l’istante esatto in cui va fatta scoccare la scintilla nelle candele (per i motori a benzina). Per assolvere a questi compiti le centraline elettroniche necessitano di dati precisi da diversi sensori per conoscere il numero di giri del motore, la quantità di aria entrante (in peso) misurata dal debimetro o flussometro, la fase del motore (ovvero la posizione di pistoni e valvole), ecc. e di comandare diversi attuatori per assolvere a tutte le funzioni richieste. Abbiamo già parlato di attuatori come la pompa carburante, gli iniettori e le bobine. Da quando sono entrate in vigore le legislazioni per la protezione ambientale abbiamo visto via via comparire diversi nuovi attuatori, come ad esempio la valvola EGR per il ricircolo dei gas di scarico re-imettendoli in combustione nei momenti opportuni, il catalizzatore, il FAP (Filtro Anti Particolato) e di conseguenza nuovi sensori, come le sonde lambda, che misurano le qualità di ossigeno in diversi punti dell’impianto di scarico dei gas esausti per valutare la combustione avvenuta.
Risulta evidente che più sono gli elementi in gioco e più impegnative sono le fasi di diagnosi auto per individuare i colpevoli del difetto.
L’auto singhiozza a freddo. Può capitare che l’auto cominci a singhiozzare in maniera sgradevole solo durante l’avviamento o la marcia a motore freddo e poi smetta di farlo non appena il motore si riscalda. Questo è un sintomo importante, uno di quelli da segnalare al meccanico. Quando il motore non ha ancora raggiunto la sua temperatura di esercizio si trova in una fase critica in cui è più difficile avviare le fasi di combustione. Qualcuno si ricorderà che nei vecchi motori a benzina era necessario “tirare l’aria”, ovvero parzializzare la quantità di aria entrante a favore della quantità di carburante. Nei motori di oggi il sistema è cambiato, ma la sostanza è la stessa. A motore freddo una parte del carburante non riesce a bruciare bene ed è quindi necessario iniettarne un po’ di più. A questi calcoli ci pensa in modo preciso la centralina elettronica di gestione del motore e lo fa avvalendosi di sensori di temperatura.
Inoltre, nei motori diesel, intervengono anche le candelette di preriscaldamento, comandate dal relativo modulo elettronico, a sua volta gestito dalla centralina motore. Anche in questo è necessaria una diagnosi accurata in caso di malfunzionamento per individuare con precisione il responsabile del difetto.
Auto che sighiozza: il caso più comune. Tra gli indiziati dei casi più classici che causano un funzionamento “a singhiozzo” c’è sicuramente la valvola EGR specialmente nei motori diesel. Questo accade perché attraverso questa valvola passano i gas di scarico del motore, appena usciti dallo stesso. Ci sono in gioco quindi tre elementi determinanti per causare malfunzionamenti:
1. elevate temperature
2. incombusti
3. fuliggine.
Quando la valvola EGR si imbratta molto, potrebbe bloccarsi in posizione leggermente aperta. In questo caso i gas di scarico vengono riciclati anche in situazioni critiche per il motore causando spegnimenti della combustione e funzionamento con “auto a singhiozzo” o “auto che va a strappi”. A volte è sufficiente la pulizia profonda della valvola EGR, altre volte è necessario sostituirla. Spesso accede che qualcuno decide di eliminarla e di far inibire la sua gestione dalla centralina elettronica. Questa operazione è fuori legge perché così la vettura inquina di più e la vettura potrebbe non passare la revisione ministeriale. Noi non consigliamo questa operazione, così come ogni altra manomissione dell’impianto originale: pensiamo al nostro splendido pianeta e al mondo che lasceremo ai nostri figli.
Il caso più grave. La vettura singhiozza e perde potenza anche quando il motore non è precisamente in fase? (ovvero quando la posizione calcolata delle valvole rispetto alla posizione dei pistoni non è come previsto, anche se di poco.) In questo caso si dice che “il motore è fuori fase”.
Questo può accadere quando si usura la cinghia di distribuzione o catena di distribuzione o uno qualsiasi degli elementi che le tengono in tensione. In questi casi, appurata la situazione di sfasatura, occorre individuare le cause, procedere con le sostituzioni di tutte le parti della distribuzione e verificare che non ci siano danni al motore che ne aumentano i costi di riparazione.
Cosa fare se la macchina va a strappi o singhiozzi?
Per risolvere in modo professionale e mirato è opportuno affidarsi ad un meccanico auto specializzato per una diagnosi che appurerà le cause precise ed eseguirà interventi e riparazioni mirate. Troppo spesso vediamo lavori affrettati che si basano su pochi dati e sostituzioni di componenti non necessari. Sostanzialmente è meglio spendere un po’ di più per fare una buona diagnosi e diffida dalle diagnosi di pochi minuti con soluzioni all’istante. Le auto sono cambiate, necessitano di diagnosi e letture dati accurate.
Ricorda che affrontare tempestivamente i problemi di funzionamento può evitare danni maggiori e costosi al motore nel lungo periodo.
- By: studioimagine
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